È stato inaugurato venerdì 3 agosto, alle ore 16:57, lo Spazio Espositivo Multimediale (S.E.M.) di Riva Ligure dedicato alla basilica paleocristiana del VI secolo, il monumento archeologico più importante di Riva Ligure e la chiesa rurale più imponente dell’Italia nord occidentale situata presso la curva del Don. All’inaugurazione interverranno: il sindaco Giorgio Giuffra e Vincenzo Tiné, Soprintendente per l’Archeologia, le belle arti e il paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona. Lo spazio espositivo, realizzato su progetto dell’arch. Sergio Raimondo e con la consulenza scientifica del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, accoglie i principali reperti ritrovati durante gli scavi nel sito archeologico di Costa Balenae -oggi Capo Don- per valorizzarne importanza e storia millenaria.
“Impegno, determinazione e cuore: tutte parole – sottolinea il Sindaco Giorgio Giuffra – che appartengono al vocabolario delle tante persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione dello Spazio Espositivo Multimediale “PrimadiRiva” e, soprattutto, a quello dei tanti giovani provenienti da ogni parte del mondo che, nel tempo, hanno partecipato alle varie campagne scavi. A queste parole – continua – se ne aggiunge una piena di umanità, di senso civile e di affetto: grazie.”
Lo Spazio Espositivo Multimediale, fortemente voluto dall’amministrazione, è situato all’interno del Palazzo Comunale e, avendo una superficie limitata, si è scelto di esporre solo alcuni dei reperti significativi selezionati durante le indagini archeologiche – in particolare un coperchio di sarcofago, una cassa frammentaria di sarcofago e la Stele di Maria -, attorno ai quali è stato costruito unpercorso museale che ne esalta la valenza simbolica e il disegno attraverso luci, audio, proiezioni e allestimenti multimediali.
Una volta entrato nell’atrio il visitatore trova alla sua destra un’innovativa vetrina interattiva con monitor touch 50” realizzata da ETT S.p.A. – industria digitale e creativa specializzata in innovazione tecnologica ed experience design – attraverso cui, oltre a vedere oggetti reali, con semplice tocco sullo schermo, può visionare contenuti multimediali , schede di approfondimento, immagini, video e contenuti 3D. Superata una sorta di “quinta” con contenuti testuali, può ammirare alcuni dei reperti – la grande scodella ad orlo rientrante e una serie di monete antiche – posizionati lungo la parete principale interna e sapientemente valorizzati attraverso un sistema di illuminazione integrato a Led. Grazie a uno schermo “touch-screen” può leggere gli approfondimenti relativi agli oggetti esposti e tutto il materiale di divulgazione scientifica, mappe e schemi grafici illustrativi riguardanti il sito millenario, la storia degli scavi e gli aggiornamenti sui rinvenimenti archeologici più significativi.
Superato l’atrio del S.E.M il visitatore può invece ammirare la suggestiva esposizione del coperchio funerario, manufatto monolitico decorato che, grazie a un accurato studio illuminotecnico che ne esalta la superficie materica, è percepito come “sospeso” grazie a un sistema di video mapping che proietta i vari corredi funerari da sepoltura in base agli studi e ai ritrovamenti effettuati durante le indagini e le campagne di scavo. Il secondo vano del S.E.M. ospita anche la cassa frammentaria di sarcofago e, soprattutto, la Stele di Maria un’epigrafe funeraria dedicata a Maria, giovane donna di nobile famiglia, su lastra di pietra grigia, rinvenuta in occasione di scavi condotti nel 1987 dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dall’Ecole Française de Rome. Alla stele è stato dedicato un particolare sistema di lightening e di video-proiezione per metterne in luce i contorni, i volumi e le incisioni che, unito alla voce fuori campo della giovane, la trasforma in una sorta di totem parlante.
Gli allestimenti accolgono altri ritrovamenti – un’antefissa in terracotta di epoca romana, un’olla tardo-antica e un’olla ansata – e, soprattutto, una serie di pannelli che, alternati alle vetrofanie, aggiungono ulteriori informazioni sui reperti, sulla storia della basilica paleocristiana,della villa romana alla foce del torrente Argentina e delle varie fasi degli scavi. A questo proposito è stata allestita anche una pannellistica esterna per “accompagnare” i visitatori dal sito archeologico al S.E.M. attraverso il percorso ciclo-pedonale.
Il sito archeologico di Capo Don meritava da tempo di avere uno spazio espositivo che ne evidenziasse l’importanza per la storia locale e ne valorizzasse i resti. Il S.E.M. è la prima, fondamentale, tappa di un percorso che ha come meta la promozione del sito e della storia di Riva Ligure in chiave scientifica e turistica. Un percorso che si articoli attraverso una musealizzazione diffusa e l’apertura di spazi divulgativi e di ricerca, che sono già in fase di studio.
L’allestimento del S.E.M. a cura dell’Arch. Sergio Raimondo, ha visto coinvolti: il dott. Umberto Salemi e l’arch. Davide Lantrua e il geom. Sascha Hoffmann; le ditte Calvini sas, CRaSh Production, Esedigital, ETT S.p.A., F.lli Papone di Papone Antonio & C. Snc; gli attori Giorgia Bruzzo, Alberto Giusta e il Teatro del Marchingegno.