È la giornata celebrativa nazionale italiana, istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale e festeggiata ogni 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti. Questa giornata simboleggia la determinazione degli uomini e delle donne della Difesa Italiana, sempre pronti a sacrificarsi quotidianamente al servizio del Paese, quali garanti della tutela e della sicurezza collettiva ma pronti anche a prestare servizio e a soccorrere le popolazioni in difficoltà.
“Il 4 novembre – dichiara il Sindaco – deve rimanere, anzi, deve rafforzarsi come solennità civile della Repubblica. Si tratta di un tassello essenziale nel percorso della memoria che ha il suo perno nella Festa del 2 giugno, la nascita, per volontà del popolo, della Repubblica. Le Istituzioni hanno il dovere di irrobustirlo, per consentire alla comunità nazionale di celebrare i propri valori. Giornata dell’Unità Nazionale, non soltanto delle Forze Armate: il ricordo degli eroi e delle battaglie della nostra storia risorgimentale – prosegue – non può andare disgiunto dal patrimonio di cultura, di lingua, di arte che ha cementato il popolo italiano, che lo ha portato ad essere libero ed unito.”
Onde evitare concomitanze con la manifestazione provinciale, l’appuntamento avrà luogo sabato 3 novembre. Alle 16:45, è previsto l’ammassamento in Piazza Matteotti, dove, alle 17:00, alla presenza dei rappresentanti della Civica Amministrazione, delle Forze dell’Ordine, del Gruppo Alpini Riva Santo Stefano e dei civili cittadini che vorranno raccogliersi in questo momento di ricordo, di memoria storica, sarà deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre e sarà data lettura della riflessione del Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero. Una celebrazione per ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, di allora e di oggi, sperando che anche i nostri giovani ne traggano la giusta consapevolezza.
“Ricorderemo i 29 caduti dei due conflitti mondiali – conclude Giuffra – quale esempio di tutte quelle persone che possono davvero essere definite “ribelli per amore”: amore della libertà; amore della patria italiana; amore della democrazia che andava restituita e ricostruita; amore della pace tanto attesa da quel popolo italiano che aveva sofferto lutti e dolori.”