Allora sindaco Giuffra, all’inizio di marzo è partito il “porta a porta”. Come procede il servizio e quali sono i primi dati ufficiali della raccolta?
Il nuovo modello – comunque e dovunque lo si applichi – porta all’inizio malcontento e grandi difficoltà operative. Nonostante lo strepitoso – percentualmente parlando – avvio, dobbiamo quindi continuare a lavorare alacremente, affrontando gli eventuali problemi ed offrendo le relative soluzioni. Detto ciò, godiamoci il dato dell’81% di differenziata del mese di marzo quale atto d’amore verso il nostro territorio così bello e ricco di biodiversità. È evidente che tutti i cittadini stiano dimostrando di non rassegnarsi alla società dello spreco e del consumo distruttivo; di voler essere i veri protagonisti di una grande rivoluzione culturale. Quella della corretta gestione dei rifiuti è una sfida che nessuno di noi può permettersi di perdere. Come tutte le questioni ambientali, si tratta di una responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future e dell’intero Pianeta.
Come abbiamo anche scritto su La Riviera sul tema del riciclo dei rifiuti avete puntato molto sull’informazione nelle scuole, poiché i ragazzi rappresentano il futuro. In tal senso qual è un primo bilancio?
Il bilancio sull’esperienza di educazione ambientale non può che essere positivo: i bambini ed i ragazzi coinvolti si sono dimostrati estremamente interessati agli argomenti affrontati e nutrivano un vero e proprio entusiasmo per queste tematiche. Spesso hanno evidenziato di apprezzare l’essere coinvolti in prima persona nella lezione, trovando spazio per domande ed interventi. Anche i feedback ricevuti dagli insegnanti sono sempre stati incoraggianti. Non serve a nulla essere i primi della classe, raggiungere percentuali record ed apparire ligi alle normative, se poi non si puntasse sulla sensibilizzazione dei più giovani. Sarebbe come dire che l’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto. Il futuro è il loro!
Lei è in carica dal maggio 2014, praticamente da 4 anni. Qual è il bilancio di questi anni e soprattutto cosa può promettere ai cittadini per l’ultimo anno di mandato?
Amministrare significa provare a fare le cose per bene. Senza demagogia e senza rabbia. Nei primi quattro anni, abbiamo fatto tanti passi per mandare avanti Riva Ligure e, prossimamente, ci proponiamo di farne altri. Non parlo di mirabolanti promesse, né di idee lanciate a vanvera, ma di interventi puntuali, precisi e fattibili. La nostra misura shock si chiama concretezza. Non ci interessa dipingere il Paese dei Balocchi, noi puntiamo su misure facilmente verificabili e realizzabili. Alle solite risse e polemiche alimentate da chi vive imprigionato nella propria bolla autoreferenziale, risponderemo continuando a metterci il cuore e facendo vedere ai nostri concittadini di chi si possono fidare. Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo.
Recentemente l’opposizione, sulle nostre pagine, ha duramente criticato il suo operato, soprattutto in relazione al Dup (Documento unico di programmazione). Dicono che a tratti è imbarazzante, pieno di contraddizioni e “chiuso”, senza modelli produttivi credibili o processi di transizione virtuosi. In sostanza Balloni e la Sablone sostengono che nel Dup manca il futuro per la vera Riva Ligure. Come replica?
Ci colpisce il modo pervicace con il quale cercano di negare l’evidenza. Una volta, la campagna elettorale – perché poi di quella stiamo parlando – era basata su idee diverse e ciascuno cercava di prevalere contro l’altro. Adesso il meccanismo è quello di mistificare la realtà. Scommettendo sul fatto che nessuno abbia la voglia di verificare tutto ciò che viene detto. Nel mare dell’odio e degli attacchi personali, la nostra forza sono le tantissime persone – la stragrande maggioranza – che ci danno una mano. Che ci credono. Che non si rassegnano al rancore. Che non fuggono di fronte alla verità, ma la cercano costantemente. Il tempo è sempre galantuomo e gioca con la nostra maglia. Tra un anno, conteranno i voti dei cittadini, non le polemiche dei soliti noti. Ci vuole ancora un po’ di pazienza. A noi non manca.
Intervista rilasciata al settimanale “La Riviera”