Riva Ligure, Roquebrune-sur-Argens e Saint-Tropez si uniscono per mettere a sistema i più significativi siti archeologici presenti nell’area transfrontaliera. Nella giornata di lunedì, il Sindaco Giorgio Giuffra, accompagnato dalla Presidente del Consiglio Comunale Martina Garibaldi e dalla Dirigente Scolastica Paola Baroni, ha ricevuto i rappresentanti degli Enti francesi coinvolti. All’incontro, avvenuto a Palazzo Asdente – Carrega, era presente anche Philippe Pergola, professore decano del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, da anni principale protagonista delle campagne scavi presso il Sito di Capo Don.
“Con gli amici di Roquebrune-sur-Argens e Saint-Tropez, – esordisce il Sindaco Giorgio Giuffra – vogliamo istituire reti di scambio e partenariato, al fine di sviluppare azioni di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico. L’obiettivo – prosegue – è quello di facilitare la fruizione dei beni culturali quale componente determinante per elevare, diversificare e destagionalizzare la proposta turistica locale e per generare ricadute economiche sul territorio.”.
Il progetto discusso prevede che, partendo da ricerche archeologiche e studi specialistici, vengano definiti protocolli di lavoro comuni quali premessa per trasmettere, lungo un itinerario turistico al contempo fisico e virtuale, le testimonianze lasciate dall’uomo e le sue interrelazioni con il territorio. Si sviluppano iniziative per rendere la popolazione più consapevole del valore del patrimonio culturale, percorsi di formazione in campo archeologico per scuole e università, azioni per il coinvolgimento degli enti pubblici. Attraverso una promozione condivisa ed innovativa, si mira all’integrazione del processo di valorizzazione con l’offerta turistica e le attività imprenditoriali locali.
“Ringrazio – commenta la Dirigente Scolastica Paola Baroni – il Sindaco Giuffra, per aver incluso l’Istituto Comprensivo “Riva Ligure – San Lorenzo al Mare” in questa iniziativa. Il Congresso di ottobre sarà l’occasione per coinvolgere i ragazzi, affinché tutti gli alunni, in modo particolare quelli della Scuola Secondaria di I Grado, ma non solo, conoscano e “vivano” gli scavi archeologici di Riva Ligure. I contatti intrapresi in questa occasione permetteranno di “stringere alleanze” con le scuole di Roquebrune, avviare un percorso condiviso che permetta di approfondire la conoscenza delle “radici comuni” della nostra storia. Nel pomeriggio della giornata di lunedì – continua – la “delegazione francese” ha potuto conoscere gli alunni ed alcuni insegnanti del corso a tempo prolungato. Grazie alla collaborazione del Comune con i docenti delle differenti discipline, già nella parte conclusiva di questo anno scolastico le classi prenderanno confidenza con lo Spazio Espositivo Multimediale, così da poter intraprendere un percorso più approfondito nel futuro anno scolastico, 2019/2020. Gli scavi – chiosa – potranno diventare, attraverso la mediazione degli alunni delle nostre scuole, reale patrimonio culturale della comunità.”.
Primo passo dell’accordo siglato sarà il congresso internazionale in programma tra il 19 ed il 26 ottobre prossimi, dedicato alle realtà fortificate nel Mediterraneo e nell’Europa tra il quinto ed il decimo secolo. Un avvenimento che si dipanerà prevalentemente a Roquebrune-sur-Argens, ma che coinvolgerà anche le altre due realtà. In particolare, Riva Ligure ospiterà un’intera giornata di approfondimento, alla quale prenderanno parte oltre 50 docenti universitari e ricercatori provenienti da tutto il Vecchio Continente.
“Il convegno, una sorta di sogno scientifico lungo 20 anni che inizialmente doveva coinvolgere lo spazio transfrontaliero, allargato fino al Var in Francia, sud del Piemonte ed includere la Liguria di Ponente, si svolgerà – puntualizza Philippe Pergola, professore decano del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana – essenzialmente a Roquebrune-sur-Argens per comodità e anche per risparmio sugli spostamenti degli studiosi, ma un’intera giornata sarà dedicata a Riva Ligure. Faremo in modo – conclude – che non si vada solo allo Spazio Espositivo Multimediale ed al complesso paleocristiano di Capo Don, ma che si conosca anche la Riva Ligure moderna e contemporanea. Un invito a tornare.”.