La decisione, nonostante già da diversi anni il Comune provveda al sostegno dell’attività dell’Istituto, deriva dall’utilità sociale dell’azione svolta, considerato il fatto che sul territorio non sono presente altre scuole dell’infanzia pubbliche o private, e dalla fornitura di pasti caldi agli anziani in condizioni di disagio sociale alla quale, nell’ultimo triennio, la Fondazione stessa ha provveduto.
La Fondazione Asilo Infantile “San Giuseppe”, che ha celebrato nella scorsa primavera i suoi primi 121 anni, dal 2005 in avanti, è stata costretta a fronteggiare maggiori spese conseguenti al ritiro delle suore della Misericordia ed alla necessità, pertanto, dell’assunzione di personale laico.
“La famiglia – dichiarano il Sindaco Giorgio Giuffra ed il Presidente del Consiglio con delega all’Istruzione Martina Garibaldi – è la sede prima dell’educazione dei più piccoli, ma il micronido e la scuola dell’infanzia sono aiuti preziosi per sviluppare in modo globale ed equilibrato la personalità dei bambini. A tal fine, Riva Ligure, da oltre 120 anni, può contare sulla preziosa attività della Fondazione Asilo Infantile “San Giuseppe”, che, con l’erogazione annuale di un importante contributo, la Civica Amministrazione cerca di preservare e, se possibile, ampliare, basti pensare alla fornitura di pasti caldi agli anziani in condizioni di disagio sociale. L’obiettivo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, – proseguono – è di garantire anche in futuro il nostro sostegno a questo Istituto qualificato ed apprezzato. Ringraziamo per il lavoro svolto con oculatezza e competenza – concludono – tutti i Consiglieri di Amministrazione, che gratuitamente hanno accettato di dedicare parte del loro tempo al buon funzionamento della struttura.”
Oltre al tradizionale trasferimento, la Civica Amministrazione elargirà alla Fondazione ulteriori 4.420 euro, da destinare ai soli 34 bambini residenti, con la finalità di introdurre un bonus pari a 130 euro ciascuno, da utilizzare a parziale compensazione delle rette dei mesi di maggio e giugno 2018.
“Siamo consapevoli – proseguono Giuffra e Garibaldi – che tante delle nostre famiglie si spostano altrove, dove c’è lavoro, ma, qualora continuassimo ad agevolare questo esodo senza provare ad invertire la tendenza, non faremmo altro che favorire un progressivo spopolamento del nostro paese. Da qui, – concludono – nasce la nostra decisione di proporre, anche grazie all’intervento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, questa particolare premialità; di far emergere chiaramente la volontà di mantenere vive le nostre scuole, a partire da quelle non obbligatorie, favorendo, almeno questo è l’auspicio, la presenza di utenti locali.”
È giusto evidenziare che potranno accedere al beneficio, a prescindere dal reddito e dalla situazione patrimoniale del nucleo familiare, coloro i quali risultano iscritti al 1° dicembre scorso e che, al 30 aprile 2018, saranno in regola con il pagamento delle quote mensili scadute.