Approda in Consiglio Comunale, grazie a una mozione presentata dal Sindaco Giorgio Giuffra, il caso dei docenti di scuola dell’infanzia e primaria con diploma magistrale conseguito entro l’anno 2001/2002 che si sono visti negare l’accesso nella graduatoria ad esaurimento e riconoscere il titolo solo ai fini di procedure concorsuali o concorsi abilitanti riservati.
Il documento del Sindaco, che impegna il Presidente del Consiglio Comunale Martina Garibaldi a sensibilizzare il Ministro all’Istruzione Valeria Fedeli a compiere gli atti volti e necessari a stabilizzare la posizione degli insegnanti coinvolti, si unisce alle numerose richieste di altri esponenti politici e delle Istituzioni, finalizzate a salvare i maestri espulsi a sorpresa dalle GaE (Graduatorie ad Esaurimento) ed allontanati dalla stabilizzazione attraverso il parere dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato pubblicato il 20 dicembre scorso.
“Quasi 80 mila insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria – di cui un numero piuttosto cospicuo anche in ambito provinciale – vedono il loro posto di lavoro, conquistato dopo una vita di sacrifici e di precariato, messo a rischio da una sentenza. Va trovata – commenta – velocemente una soluzione per sanare questa situazione paradossale per poi ripartire da capo con regole certe e chiare per le assunzioni degli insegnanti. Bisogna ripristinare l’autorevolezza del ruolo degli educatori in questi anni sminuita da tanti provvedimenti contraddittori. Uno Stato che si disinteressa dell’educazione dei giovani non ha futuro”.
Giuffra, pur non volendosi esprimere sulla questione dal punto di vista tecnico e legislativo, ha deciso di portare la discussione in Consiglio Comunale, dopo aver raccolto le preoccupazioni di diversi genitori, sottolineando che la precarietà degli insegnanti si riflette sulla collettività e sulla società.
“Alla luce di questo ennesimo cambio delle regole per ricoprire il ruolo di insegnante nella scuola dell’infanzia e primaria, – prosegue – sono preoccupazioni condivisibili. Mi risulta davvero difficile capire perché aspetti meramente burocratici debbano prevalere sul percorso di apprendimento dei nostri bambini. Com’è possibile che i maestri possano essere assunti, immessi in ruolo (seppur con riserva), ritenuti idonei dopo avere superato positivamente il periodo di prova e infine licenziati? Come è possibile tutto ciò anche alla luce dei soldi pubblici (anche i nostri soldi) spesi per la loro formazione? Come è possibile che migliaia di docenti stiano lavorando da anni con contratto a tempo determinato anche e non abbiano la possibilità di arrivare ad una stabilizzazione ed anzi, si ributti nel precariato anche chi già in ruolo? Come è possibile che i docenti rischino anche di non potere più stipulare contratti, neppure da precari, superando i 36 mesi di servizio, come recita l’articolo 131 della L.107/15? Chi sarà nominato per ricoprire le migliaia di cattedre che rimarranno scoperte? Chi saranno quindi i docenti dei nostri bambini? A queste domande, – conclude – deve rispondere puntualmente il Governo, evitando di delegare tutto alla giurisprudenza ed abdicando di fatto al suo ruolo.”
La discussione della mozione è fissata per il prossimo mercoledì 28, durante il Consiglio Comunale programmato per le 21:30. L’auspicio è che tutti i Consiglieri Comunali possano convergere per dare più forza alle iniziative che la Civica Amministrazione intenderà a tal proposito intraprendere.
Il documento del Sindaco, che impegna il Presidente del Consiglio Comunale Martina Garibaldi a sensibilizzare il Ministro all’Istruzione Valeria Fedeli a compiere gli atti volti e necessari a stabilizzare la posizione degli insegnanti coinvolti, si unisce alle numerose richieste di altri esponenti politici e delle Istituzioni, finalizzate a salvare i maestri espulsi a sorpresa dalle GaE (Graduatorie ad Esaurimento) ed allontanati dalla stabilizzazione attraverso il parere dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato pubblicato il 20 dicembre scorso.
“Quasi 80 mila insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria – di cui un numero piuttosto cospicuo anche in ambito provinciale – vedono il loro posto di lavoro, conquistato dopo una vita di sacrifici e di precariato, messo a rischio da una sentenza. Va trovata – commenta – velocemente una soluzione per sanare questa situazione paradossale per poi ripartire da capo con regole certe e chiare per le assunzioni degli insegnanti. Bisogna ripristinare l’autorevolezza del ruolo degli educatori in questi anni sminuita da tanti provvedimenti contraddittori. Uno Stato che si disinteressa dell’educazione dei giovani non ha futuro”.
Giuffra, pur non volendosi esprimere sulla questione dal punto di vista tecnico e legislativo, ha deciso di portare la discussione in Consiglio Comunale, dopo aver raccolto le preoccupazioni di diversi genitori, sottolineando che la precarietà degli insegnanti si riflette sulla collettività e sulla società.
“Alla luce di questo ennesimo cambio delle regole per ricoprire il ruolo di insegnante nella scuola dell’infanzia e primaria, – prosegue – sono preoccupazioni condivisibili. Mi risulta davvero difficile capire perché aspetti meramente burocratici debbano prevalere sul percorso di apprendimento dei nostri bambini. Com’è possibile che i maestri possano essere assunti, immessi in ruolo (seppur con riserva), ritenuti idonei dopo avere superato positivamente il periodo di prova e infine licenziati? Come è possibile tutto ciò anche alla luce dei soldi pubblici (anche i nostri soldi) spesi per la loro formazione? Come è possibile che migliaia di docenti stiano lavorando da anni con contratto a tempo determinato anche e non abbiano la possibilità di arrivare ad una stabilizzazione ed anzi, si ributti nel precariato anche chi già in ruolo? Come è possibile che i docenti rischino anche di non potere più stipulare contratti, neppure da precari, superando i 36 mesi di servizio, come recita l’articolo 131 della L.107/15? Chi sarà nominato per ricoprire le migliaia di cattedre che rimarranno scoperte? Chi saranno quindi i docenti dei nostri bambini? A queste domande, – conclude – deve rispondere puntualmente il Governo, evitando di delegare tutto alla giurisprudenza ed abdicando di fatto al suo ruolo.”
La discussione della mozione è fissata per il prossimo mercoledì 28, durante il Consiglio Comunale programmato per le 21:30. L’auspicio è che tutti i Consiglieri Comunali possano convergere per dare più forza alle iniziative che la Civica Amministrazione intenderà a tal proposito intraprendere.